Francesca Giannì

Castelfiorentino, un luogo dove fare impresa sia più facile.

Un obiettivo fondamentale che dobbiamo porci per Castelfiorentino come una città per vivere è la sua crescita economica. Ora che i gap infrastrutturali che ci appesantivano da anni sono in gran parte risolti, dobbiamo porci il tema di immaginare una strategia per la nostra città, un brand, una visione che renda Castelfiorentino riconoscibile da parte dell’esterno. 
 

Siamo una città operosa, fatta da instancabili lavoratori, con infrastrutture di comunità importanti. Ora sta a noi scegliere come vogliamo essere identificati dall’esterno, su quale immagine puntare. Dobbiamo farlo non dimenticando che il tessuto economico di Castelfiorentino è variegato: una città composta da piccole imprese, realtà economiche familiari, imprese di medie dimensioni, artigiani, professionisti, imprenditori agricoli. Starà a noi cogliere le esigenze comuni e quelle che invece andranno calibrate in una vera azione di lobbying qualificata insieme all’amministrazione. Per contarsi e contare. 

 

Per questo è fondamentale analizzare la situazione infrastrutturale, urbanistica, imprenditoriale della città, mettendo in campo una pianificazione come approccio politico all’amministrazione. Tenere insieme una visione di città riconoscibile, la crescita lavorativa della nostra comunità, le esigenze della produzione e le necessità dell’ambiente agricolo, sarà una nostra priorità. 

 

L’amministrazione dovrà poi affiancare queste realtà produttive, con investimenti in innovazione e politiche amiche, che rendano Castelfiorentino un luogo dove fare impresa sia più facile. Uno sviluppo economico che dovrà passare dai settori storici del tessuto produttivo castellano, come la manifattura, senza dimenticare il mondo agricolo e tutta la filiera del turismo, percorso probabilmente ancora tutto da scoprire immaginare e costruire insieme. Perché uno sviluppo degno di questo nome ha a cuore il benessere dei singoli, attraverso l’accesso al lavoro e ai servizi della città. La prospettiva futura non può né deve prescindere dalla creazione delle condizioni per tutelare il diritto al lavoro sul nostro territorio, perché l’accesso al lavoro dà dignità alla nostra comunità, riduce le marginalità sociali, contrasta la povertà sociale, educativa, energetica. 

Un luogo dove fare impresa sia più facile

Un obiettivo fondamentale che dobbiamo porci per Castelfiorentino come una città per vivere è la sua crescita economica. Ora che i gap infrastrutturali che ci appesantivano da anni sono in gran parte risolti, dobbiamo porci il tema di immaginare una strategia per la nostra città, un brand, una visione che renda Castelfiorentino  riconoscibile da parte dell’esterno. 

Siamo una città operosa, fatta da instancabili lavoratori, con infrastrutture di comunità importanti. Ora sta a noi scegliere come vogliamo essere identificati dall’esterno, su quale immagine puntare. Dobbiamo farlo non dimenticando che il tessuto economico di Castelfiorentino è variegato: una città composta da piccole imprese, realtà economiche familiari, imprese di medie dimensioni, artigiani, professionisti, imprenditori agricoli. Starà a noi cogliere le esigenze comuni e quelle che invece andranno calibrate in una vera azione di lobbying qualificata insieme all’amministrazione. Per contarsi e contare. 

Per questo è fondamentale analizzare la situazione infrastrutturale, urbanistica, imprenditoriale della città, mettendo in campo una pianificazione come approccio politico all’amministrazione. Tenere insieme una visione di città riconoscibile, la crescita lavorativa della nostra comunità, le esigenze della produzione e le necessità dell’ambiente agricolo, sarà una nostra priorità. 

L’amministrazione dovrà poi affiancare queste realtà produttive, con investimenti in innovazione e politiche amiche, che rendano Castelfiorentino un luogo dove fare impresa sia più facile. Uno sviluppo economico che dovrà passare dai settori storici del tessuto produttivo castellano, come la manifattura, senza dimenticare il mondo agricolo e tutta la filiera del turismo, percorso probabilmente ancora tutto da scoprire immaginare e costruire insieme. Perché uno sviluppo degno di questo nome ha a cuore il benessere dei singoli, attraverso l’accesso al lavoro e ai servizi della città. La prospettiva futura non può né deve prescindere dalla creazione delle condizioni per tutelare il diritto al lavoro sul nostro territorio, perché l’accesso al lavoro dà dignità alla nostra comunità, riduce le marginalità sociali, contrasta la povertà sociale, educativa, energetica.